Cecenia: cinque ministri degli esteri chiedono spiegazioni alla Russia, tranne Alfano

Non solo Angela Merkel. Oltre alla cancelliera tedesca, sono altri quattro i rappresentanti di governi europei che hanno chiesto alla Russia di fare chiarezza su quello che succede in Cecenia da dove continuano ad arrivare notizie di uomini arrestati, torturati e a volte anche uccisi solo perché ritenuti omosessuali.

I ministri degli esteri di Gran Bretagna, Francia, Olanda e Svezia, oltre che quello tedesco, hanno scritto al collega dell’esecutivo di Mosca Lavrov.

Il silenzio di Alfano

A continuare a tacere sulla vicende, invece, è il nostro ministro degli esteri Alfano.
Per l’associazione radicale Certi Diritti, si tratta “una nuova iniziativa che dà speranza agli attivisti per i diritti umani. Non pervenuto, ancora una volta, il titolare invisibile della Farnesina Angelino Alfano al quale abbiamo rivolto senza successo lettere e appelli a intervenire in prima persona nel dibattito e ad attivare le delegazioni italiane affinché offrano sostegno e asilo alle vittime di questa vergogna”.

“La conoscenza come arma

“Il silenzio persistente non rende giustizia alle annose battaglie per il popolo Ceceno – commenta il segretario dell’associazione Leonardo Monaco -, che da quasi vent’anni vedono i radicali in prima linea. L’arma assoluta è come sempre la coscienza e la conoscenza: la furia di Ramzan Kadirov contro gli LGBTI è solo l’ultima metamorfosi di una follia fatta di genocidi, torture, assassinii e verità nascoste che non possono aspettare un minuto in più di tentennamento da parte dei governanti occidentali”.

La portavoce di Lavrov: “Non sono affari miei”

Intanto la versione statunitense di Yahoo News ha pubblicato un’intervista alla portavoce del ministero degli esteri russo, senza ottenere risposte. Anzi, l’unica risposta che Maria Zakharova (questo il nome della funzionaria) ha dato sulla vicenda cecena lascia senza parole. “Non sono affari miei” ha risposto Zakharova infastidita alla domanda della giornalista Katie Couric. Poi aggiunge che la Russia “sta portando avanti un’indagine come dovrebbe fare un paese normale in questi casi”. Zakharova ha aggiunto di non avere alcun altro dettaglio sulla vicenda.

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