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Il caso alla Corte Suprema texana che minaccia il matrimonio egualitario in Usa

La Corte Suprema del Texas tratterà un caso che potrebbe minare il diritto al matrimonio per tutti negli Usa. Se la Corte darà ragione agli omofobi, le città texane potranno decidere di discriminare le coppie dello stesso sesso non riconoscendo loro gli stessi diritti delle coppie etero.
La coincidenza inquietante è che la decisione di ridiscutere un caso già deciso è arrivata nel giorno dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca.
Ma vediamo di cosa si tratta.

Com’è cominciato tutto

La Corte Suprema texana

Al momento, i comuni non possono negare alle coppie gay e lesbiche che si sposano gli stessi diritti e benefici delle coppie etero. Parliamo, ad esempio, della copertura sanitaria.
Nel 2001, prima dell’introduzione del matrimonio egualitario, la città di Houston decise che le coppie dello stesso sesso non potevano avere gli stessi benefici delle coppie etero. Nel 2005 un emendamento alla costituzione del Texas chiariva che solo un uomo e una donna possono sposarsi.

Ma nel 2013 la sindaca lesbica di Houston, Annise Parker, cambiò le regole del comune ristabilendo la parità tra i dipendenti etero e gay dell’amministrazione.
Due cittadini contrari all’uguaglianza, Jack Pidgeon e Larry Hicks, decisero allora di intraprendere una causa contro il comune e la sindaca convinti che le decisioni di Parker violassero la costituzione.
Il tribunale diede loro ragione emettendo un’ingiunzione temporanea contro il comune.
La causa proseguì in appello, fino a quando la Corte Suprema, com’è noto, stabilì che le coppie dello stesso sesso hanno diritto a sposarsi. È la sentenza che estese il diritto al matrimonio a tutte le coppie in tutti gli Usa, a prescindere dall’orientamento sessuale. Era giugno del 2015.

Caso chiuso? No, caso riaperto

Il giudice John P. Devine

La vicenda si chiuse lì: dato che la legge federale era cambiata la Corte Suprema del Texas, a settembre scorso, chiuse il caso.
Ora, però, la causa si riapre.
L’unico giudice texano della Corte Suprema, John P. Devine, dovette piegarsi alla decisione della Corte, pur non essendo d’accordo. Lui sostiene che la sentenza riguarda solo l’accesso al matrimonio, non anche tutti i benefici che ne conseguono.

Questa interpretazione della sentenza ha fornito ai fondamentalisti religiosi e agli omofobi un appiglio per opporsi alla decisione della Corte Suprema texana nel caso contro il comune di Houston.
Le pressioni esercitate dal cartello che chiede “la difesa della liberà di religione” ha fatto sì che la Corte Suprema texana decidesse di ridiscutere il caso.
Il caso sarà ridiscusso a partire dal prossimo 1 marzo.
Se i giudici dovessero dare ragione agli omofobi, la preoccupazione è che questo rappresenti il primo passo per smantellare il matrimonio egualitario in tutti gli Usa.

(fonte: GayStarNews)

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