Niente spazio per le persone trans alla Casa dei Diritti di Milano? Ecco com’è andata

“La Casa dei diritti di Milano: per tanti ma non per Trans!”. Comincia così il post con cui ieri, dalla propria bacheca di Facebook, Cathy La Torre, avvocata e da sempre attivista per i diritti delle persone trans, denunciava la mancata concessione dei locali della Casa dei Diritti per una iniziativa organizzata dal Mit e dal Consultorio Transgenere. Proprio oggi si tiene infatti un evento in cui alcune personalità pubbliche saranno premiate per il loro impegno in favore delle persone transessuali e transgender.

La versione delle associazioni trans

“La nostra prima richiesta per la sala è partita il 16 settembre scorso – spiega La Torre a Gaypost.it -. Abbiamo spiegato che, in concomitanza all’edizione 2017 di Miss Trans Italia, stavamo organizzando un evento in cui premiare personaggi famosi che si sono distinti nella difesa dei diritti delle persone T”. Due eventi collegati tra loro, dunque, ma che si sarebbero svolti in luoghi diversi.

Lo scambio di mail

Da quella mail è seguito un fitto scambio con la Casa dei Diritti tutto sull’equivoco per cui a Milano pensavano che il Mit e Consultorio Transgenere stessero chiedendo spazio anche per Miss Trans 2017. Un evento, secondo l’associazione che gestisce quegli spazi, inadatto agli scopi della Casa dei Diritti. “Che poi – aggiunge La Torre – forse non è chiaro che Miss Trans Italia nasce dalla rivendicazione di spazi di visibilità per i corpi delle persone T. Noi portiamo in passerella anche i difetti di quei corpi, con orgoglio. Quindi accomunarla ai classici concorsi di bellezza è totalmente fuori luogo, come venire a parlare a noi di modelli di bellezza e commercializzazione dei corpi”.

La Casa dei Diritti: “Un fraintendimento che ci addolora”

“È tutto frutto di un fraintendimento che ci addolora – ha commentato a Gaypost.it Mauro Grimoldi, direttore della Casa dei Diritti -. Le nostre attività, da anni a questa parte, parlano per noi. Solo qualche giorno fa abbiamo ospitato la proiezione di Valentine, un documentario proprio a tema trans. La sala era piena. Dei più di 300 eventi che organizziamo ogni anno, buona parte sono sui temi dei diritti delle persone lgbt”. E cosa è successo, allora, con la premiazione? Grimoldi spiega che “abbiamo risposto che la premiazione ci interessava e saremmo stati lieti di ospitarla. Abbiamo proposto quattro date: per questioni di compatibilità con le altre attività in programma, non potevamo concedere lo spazio per il 13, giorno in cui loro volevano fare la premiazione”.
Il punto è che chiarito l’equivoco su Miss Trans eravamo già al 5 ottobre.

Alle associazioni non basta

“Certo che a quel punto era tardi. Ma noi li avevamo contattati in tempo – incalza La Torre -. Data la ritrosia, avevamo già dovuto cercare un altro posto, dato che la nostra data era il 13, prenotare i biglietti e gli alloggi per gli ospiti e tutto il resto. Per me non c’è differenza tra negare un posto e porre le condizioni perché chi te l’ha chiesto, alla fine rifiuti”.
Grimoldi insiste sul fraintendimento. “Saremo lieti di ospitare eventi culturali e scientifici che le due associazioni vorranno proporci in futuro – dice – da parte nostra nessuna preclusione”.
Per quest’anno, la premiazione si svolgerà nei locali di Anlaids.

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