Insulti omofobi al Settimo Calcio, Arcigay: “Sanzioni esemplari”

“Un episodio gravissimo, drammaticamente sintomatico di un clima pericoloso per giovani e giovanissimi”. Così Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, commenta quanto accaduto lo scorso 9 marzo durante la partita tra i Giovanissimi del Settimo Calcio e i coetanei del Volpiano, quando i primi sono stati apostrofati come “finocchi” per via della maglia fucsia della divisa. Secondo il racconto di un dirigente della squadra, in quel momento impegnato come guardalinee, i

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I Giovanissimi del Settimo Calcio

contestatori avrebbero anche usato epiteti razzisti contro un giocatore di colore gli avrebbero anche sputato contro. “La cosa più inconcepibile – sottolinea Piazzoni – è il disperato tentativo dei dirigenti delle società di minimizzare o di fare spallucce dinanzi a quanto accaduto. A loro chiedo: questo dovrebbe essere l’ambiente “sano e formativo” in cui si vorrebbero far crescere le nuove generazioni?  Il razzismo e l’omofobia sono fatti trascurabili in questi ambienti?“.

Non usa mezze parole, Piazzoni, che accusa i dirigenti di legittimare questi comportamenti. “Chi non ha ritenuto di dover denunciare questi fatti e ha atteso che fossero i media a farlo e chi, ancor peggio, si barrica dietro un puerile “io non c’ero” – continua il segretario di Arcigay – sta di fatto legittimando omofobia e razzismo negli ambienti in cui crescono i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Il linguaggio violento e le parole d’odio spuntano non di rado negli stadi, dalle curve ma anche dai campi da gioco. E quando le telecamere sono spente, scopriamo che l’insulto al giocatore di serie A può degenerare in un vero e proprio linciaggio nelle squadre amatoriali e giovanili”.

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Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay

“L’omosessualità diventa un’offesa, gravida dei peggiori pregiudizi –  incalza – che vengono indotti nei ragazzi proprio nella loro età più fragile, quella in cui esplorano se stessi e gli altri nel tentativo di definire la loro identità, anche sessuale. Allora le autorità sportive devono responsabilizzarsi una volta per tutte“. Infine Piazzoni chiede un intervento deciso: “Il caso di Volpiano, dove lo sport è diventato per un gruppo di dodicenni senza colpe un traumatico pomeriggio di paura e umiliazione, merita sanzioni esemplari. Perché o il calcio dimostra di essere un luogo veramente formativo, in grado di far valere regole e principi e soprattutto di reagire dinanzi a fatti così gravi, o è meglio che iniziamo a preoccuparci seriamente della pericolosità e della dannosità di alcuni contesti sportivi”.

Gli fa eco il presidente di Arcigay Torino “Ottavio Mai”, Marco Giusta. “Farsi carico di quanto successo in un campo da gioco – dichiara  Giusta – significa anche riconoscere il deficit di formazione degli operatori sui temi della lotta alle discriminazioni, al razzismo e all’omotransfobia. Questa lacuna non è un’onta, ma è un fatto che va risolto con urgenza”. Per colmare la lacuna, il circolo torinese dà la sua “piena disponibilità a collaborare con tutte le società sportive che vogliano intraprendere percorsi concreti di contrasto a questi fenomeni”.

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