“Vuoi che venga con una 9mm”. Così il padre di un compagno di scuola di una 14enne australiana ha risposto su Facebook alla ragazza che aveva scritto un post in sostegno del matrimonio egualitario. In Australia, dallo scorso 12 settembre, gli elettori possono votare via posta per esprimere il loro favore o la loro contrarietà all’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. La campagna del “no” si sta facendo particolarmente violenta e aggressiva. Si registrano infatti pestaggi ai danni di chi si batte per il sì e ora anche le minacce di morte ad un’adolescente.
La denuncia della madre su Twitter
A denunciare il fatto chiamando in causa il premier Malcom Turnbull è stata la madre della ragazza che ha pubblicato su Twitter gli screenshot del messaggio mandato dall’uomo alla figlia.
“Non sai di cosa sono capace” ha scritto tra l’altro l’uomo. Poi parla di “lanciare bombe” e di come sia “arrivato il mio momento”. E conclude con “Vuoi che venga con una 9mm (una pistola, ndr)”.
Hey @TurnbullMalcolm this is my 14yo daughter getting a death threat from a school friends father because she wrote a fb post supporting SSM pic.twitter.com/ge0WJN5Om8
— Grumplestiltskin (@2FBS) 16 settembre 2017
La solidarietà degli altri utenti
Il tweet della signora è diventato virale ed è stato ritwittato più di ottocento volte. In molti hanno consigliato alla donna di rivolgersi alla polizia e altri si sono preoccupati di come stesse la figlia. La donna è infatti molto in ansia perché si tratta, appunto, di un uomo che può raggiungere la figlia in qualsiasi momento: basta che vada a scuola dal figlio.
La famiglia e la coppia gay
La madre ha spiegato che la sua famiglia ha tra gli amici una coppia gay a cui sono molto affezionati e che la ragazza chiama zii. E questa è una delle ragioni per cui tutti loro sono impegnati nella campagna per il “sì”, sebbene l’esito del voto non rappresenti alcun vincolo per il parlamento australiano.
La polizia indaga
Al tweet della donna ha risposto anche la polizia federale che ha specificato che di questo genere di minacce si occupa la polizia di stato. E infatti, è partita un’indagine delle forze dell’ordine del Nuovo Galles del Sud, dove la famiglia risiede.
L’autore del commento di minacce, contattato dal sito australiano News.com.au ha negato di averlo mai scritto ed ha specificato di non avere niente contro il matrimonio egualitario.