Le associazioni LGBT statunitensi minacciano di denunciare Trump per discriminazione

Il presidente statunitense Donald Trump sarà chiamato in tribunale dalle associazioni LGBTI se firmerà l’ordinanza per “la libertà religiosa”.
donald_trump1Fortemente voluta dal vicepresidente Pence, secondo quanto riporta GayStarNews, permetterà ai gruppi fondamentalisti cattolici di discriminare le persone che, a loro giudizio, sono “sessualmente immorali”.

“Obiezioni morali o religiose”

Un documento che anticipava il provvedimento era già circolato lo scorso febbraio, ma non è chiaro se le quattro pagine trapelate allora siano quelle che Trump si appresta a firmare, ma Human Rights Campaign e American Civil Liberties Union hanno già annunciato azioni legali se il provvedimento dovesse davvero essere come previsto. I documenti trapelati prevedevano l’esenzione totale dalle attuali leggi anti-discriminazione per “ogni persona o organizzazione che avanzi obiezioni morali o religiose ai matrimoni dello stesso sesso, al sesso prematrimoniale, all’aborto e all’identità trans”.
Dato che oggi si celebra la Giornata Nazionale della Preghiera, l’amministrazione Trump la celebrerà insieme ai leader religiosi.

Le associazioni: “Un’azione incostituzionale”

“L’azione incostituzionale che Trump potrebbe intraprendere – ha dichiarato Chad Griffin, presidente di HRC -, non è altro che una licenza a discriminare che mette a rischio milioni di persone LGBTQ. Non c’è alcuna crisi della libertà religiosa in America, ma ce n’è una di odio e discriminazione. In un momento in cui due terzi delle persone LGBTQ riferiscono di avere subito delle discriminazioni, Trump sta cercando di peggiorare le cose dando copertura legale a chi le perpetra. Anche solo prendendo in considerazione la possibilità di firmare un ordine del genere, ha rotto la promessa di essere il presidente di tutti gli americani”.

“Se il presidente Trump firmerà un ordine esecutivo che cerca concedere la licenza di discriminare le donne o le persone LGBT – ha aggiunto Louise Melling, vice direttrice legale di ACLU – lo trascineremo in tribunale”.

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