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Non solo AIDS: quali sono le malattie sessualmente trasmissibili, come di riconoscono e come si prevengono

Le stime globali dell’OMS sulla prevalenza ed incidenza delle principali infezioni sessualmente trasmesse (MST) curabili quali clamidia, gonorrea, tricomoniasi e sifilide rimangono molto alte, con circa 1 milione di nuove infezioni ogni giorno. Per il 2012, infatti, l’articolo riporta una stima di 357 milioni di nuovi casi delle quattro MST citate. Una grande proporzione si registra tra gli adolescenti e i giovani adulti che spesso non sono consapevoli di essere infetti anche a causa della mancanza di sintomi di tali infezioni.

Le MST sono malattie virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre attraverso l’attività sessuale. Alcune possono essere prettamente a trasmissione sessuale (sifilide, gonorrea) mentre altre (herpes genitale, condilomi, infezioni da candida e clamidia, epatite virale e HIV) possono trasmettersi anche per altre vie. La diagnosi precoce permette di intervenire sulla gran parte delle MST, ma è bene sottolineare che la terapia riguarda entrambi i partner poiché solo in questo modo si può impedire l’effetto ping-pong nella diffusione. Inoltre, curarsi una volta non rende immuni da nuove infezioni.

Le conseguenze

Le conseguenze delle MST sulla salute sono molteplici; spesso la letteratura internazionale riporta come queste possano causare infertilità, sia negli uomini che nelle donne, e problemi alla gravidanza. È inoltre noto il collegamento fra certi tipi di Papilloma Virus e forme tumorali (come il cancro alla cervice uterina o all’apparato oro-faringeo). Non ultimo, è da ricordare che le MST, abbassando le difese immunitarie dell’organismo, possono aumentare di molto il rischio di nuove infezioni, fra cui anche quella da HIV.

L’esposizione alle MST è collegata a differenti fattori di rischio, in primis fattori contestuali e di poca consapevolezza sulle stesse malattie o su come si possa fare sesso in modo sano. Ultimamente, alcune MST che sembravano essere in calo se non debellate, sembrano tornare a diffondersi (come ad esempio la sifilide). Gli stili di vita e i comportamenti sessuali non-consapevoli sicuramente contribuiscono negativamente. Inoltre, pensare all’HIV (grazie ai dati delle ultime scoperte, all’utilizzo di terapie antiretrovirali, alla diffusione di nuovi farmaci quali PreP), come una malattia cronica che “si può tenere a bada”, ha, in qualche modo, favorito una percezione meno allarmata rispetto a tutte le altre MST. Quello che si sa poco è che queste ultime possono portare a complicanze gravi qualora non curate o, semplicemente, sottovalutate.

Una buona salute sessuale

Una delle condizioni essenziali per una buona salute sessuale è l’accesso ai programmi di prevenzione, cura e trattamento di tutte le malattie sessualmente trasmesse. La prevenzione più efficace consiste, sicuramente, sia nelle campagne preventive sia nello screening. Ma diventa importante intervenire e prevenire sugli stili di vita dell’individuo, attraverso la corretta informazione ed educazione affinché si possano fornire tutti gli strumenti necessari per evitare il contagio attraverso rapporti sessuali a rischio o non protetti.

Inoltre, non bisogna sottovalutare la possibilità di contrarre una MST attraverso i rapporti orali poiché lo sperma, le secrezioni vaginali, la saliva e le mucose sono veicoli di infezione. Pertanto, anche in questo caso, si consiglia l’utilizzo del profilattico che, utilizzato come ottima abitudine, dissipa ogni sensazione di disagio e permette la protezione quasi totale (97-99%). In ogni caso, quando vi è il sospetto di aver contratto una MST è sempre consigliabile rivolgersi immediatamente al proprio medico curante così da individuare tempestivamente l’agente infettivo e iniziare il trattamento adeguato.

La prevenzione

Per ridurre, in senso assoluto, l’impatto delle MST è necessario che a livello comunitario, nazionale e internazionale si incoraggino comportamenti più consapevoli attraverso programmi di prevenzione e sensibilizzazione sulle modalità e sui rischi legati alla loro diffusione. Quando parliamo di prevenzione, cura, attenzione, sicurezza e protezione, in sostanza, non facciamo altro che riferirci al concetto di rispetto di sé e dell’altro diverso da sè. Infatti, è solo partendo da questo presupposto che si è portati a prendersi cura di se stessi e successivamente dei partner con cui si entra in relazione anche sessuale.
Vediamo, nel dettaglio, quali sono le malattia sessualmente trasmesse.

Candida

La Candida Albicans è un genere di fungo normalmente presente sulle nostre mucose e sulla nostre cute. Quando la sua riproduzione risulta eccessiva, a causa di un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo, per l’utilizzo di contraccettivi orali, in soggetti affetti da diabete o stipsi, in seguito all’uso di indumenti troppo attillati o sintetici, si origina l’infezione. Tra i sintomi ritroviamo intenso prurito e bruciore accompagnato da perdite biancastre e associato, a volte, a dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). Molto alta è la tendenza alle recidive.

Clamidia

Infezione di origine batterica dovuta ad un microrganismo (Chlamydia Tracomatis) che si contrae per via sessuale. Nell’uomo è causa di infezioni dell’uretra (il condotto che porta l’urina dallaa vescica verso l’esterno) accompagnate a secrezioni viscose e trasparenti, bruciore e prurito. Nella donna è responsabile di vulvovaginiti (infezioni alla vulva e alla vagina) con perdite biancastre, prurito e bruciore. Anch’essa può causare infertilità, parto pre termine e aborti. Se trasmessa al feto, l’infezione si manifesta con congiuntivite o polmonite.

Herpes genitalis

Patologia causata dal virus HSV2 (Herpes Simplex Virus 2) la cui trasmissione avviene per via sessuale o attraverso l’utilizzo di biancheria/indumenti infetti. L’infezione si presenta con delle vescicole dolorose e pruriginose di pochi millimetri che si ulcerano e guariscono entro 2-6 settimane, precedute da febbre e cefalea. Poiché, in questo caso, il preservativo non offre una protezione totale, la prevenzione migliore consiste nell’evitare i rapporti sessuali durante la fase attiva dell’infezione. Se avviene un contagio trasversale madre-bambino durante la gravidanza attraverso la placenta o durante il parto, le conseguenze dell’infezione neonatale sono molto gravi, con una probabilità di mortalità del bambino pari al 60%.

Human papilloma virus (HPV)

A seconda del sierotipo, tale virus può presentarsi attraverso escrescenze sulla vulva, sulla vagina, nel perineo, sull’ano e sul pene (condilomi) di numero e dimensione variabile, colorito grigio-roseo, consistenza molle, o essere causa diretta del carcinoma della cervice uterina come nel caso dell’ HPV 16 E 18. Bisogna tener presente che il papilloma può contagiare anche le zone del corpo non coperte dal preservativo pertanto il suo utilizzo diminuisce sicuramente il rischio di trasmissione, ma non protegge totalmente. Esiste un vaccino che previene il cocntagio d HPV, l’unico, per altro, in grado di prevenire il tumore al collo dell’utero.

Gonorrea

Determinata da un batterio (Neisseria Gonorrhoeae o Gonococco) che nell’uomo colpisce l’uretra e la prostata, nella donna l’uretra e il canale cervicale, con possibilità di risalita alle vie alte. L’infezione si manifesta attraverso secrezione purulenta dall’uretra, prurito e dolore nell’urinare, con un periodo di incubazione di 3-7 giorni. In entrambi i sessi può portare alla sterilità.

Sifilide

Infezione di origine batterica causata da un microrganismo (Treponema pallidum) la cui trasmissione può avvenire attraverso il rapporto sessuale o lesioni e durante la gravidanza. Si manifesta in un arco di tempo che va dai 10 ai 90 giorni e causa lo sviluppo di un’ulcera genitale (nell’uomo sul glande e nella zona anale, nella donna su grandi e piccole labbra, pareti vaginali, bocca, capezzoli) accompagnata dall’infiammazione dei linfonodi. La lesione si presenta rotonda, a margini regolari, con fondo duro, non dolente. Se contratta in gravidanza, l’infezione può essere trasmessa al feto causando morte intrauterina o la nascita di un bambino vivo ma infetto.

Epatite A

Il virus dell’epatite A (HAV) causa infiammazione e danni al fegato con le relative conseguenze; si trasmette attraverso alcune pratiche sessuali che coinvolgono bocca, ano e mani (rimming, fingering, fisting) o attraverso rapporti anali e orali; il tempo di incubazione è di 15-50 giorni. Una recente impennata di casi di Epatite A tra i maschi che fanno sesso con maschi, l’Istituto Superiore di Sanità ha invitato tutti a vaccinarsi.

Epatite B

Causata dal virus HBV si trasmette attraverso sangue, sperma, secrezioni vaginali e saliva, quindi ci si può contagiare con tutti i tipi di rapporto sessuale; il periodo di incubazione della malattia va dai 40 fino ai 60 giorni.

Epatite C

Infiammazione del fegato sia in acuto che cronico determinata dal virus HCV, il tempo di incubazione va dai 15 giorni ai 180; si trasmette raramente con i rapporti sessuali; infatti il virus oltre che nel sangue è presente nello sperma e nel liquido vaginale.

AIDS

È causata dal virus dell’HIV che porta ad una compromissione del sistema immunitario tale da rendere l’organismo incapace di difendersi dalle infezioni. Il contagio può avvenire attraverso rapporti sessuali con persone infette, uso di siringhe e aghi contaminati, trasfusioni di sangue infetto, da madre infetta al feto durante la gravidanza.

La sintomatologia legata al virus è distinguibile in diverse fasi: acuta (rapida salita della carica virale, manifestazioni simili a quelle febbrili), di latenza (la malattia decorre senza particolari manifestazioni) e sintomatologica con immunodeficienza cronica (malattie della pelle, aumento del volume dei linfonodi e sistema immunitario ormai compromesso) fino ad arrivare alla potenziale fase conclamata (AIDS) in cui si hanno determinate combinazioni di malattie.

Quello che vale per le altre MST, vale a maggior ragione per l’HIV: sapere se si è stati infettati o no permette di gestire il virus e di impedire che si arrivi alla fase conclamata. Dallo scorso anno è stato introdotto anche in Italia il cosiddetto “test rapido”. Si tratta di un metodo per eseguire il test per l’HIV in maniera autonoma. Si compra in farmacia e costa circa 20 euro.

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