Adamo e Steven e Maria lesbica: lo spettacolo fa arrabbiare i cattolici, ma la risposta è lapidaria

E se invece di Adamo ed Eva ci fossero stati Adamo e Steve? E com’è possibile che Maria sia rimasta incinta senza rapporti sessuali? Forse era lesbica? Sono questi, insieme ad altri, i pilastri su cui si basa “La storia più favolosa mai raccontata”, una piece teatrale di una versione gay della Bibbia che la Out Front Theater Company porterà in scena nel suo teatro di Atlanta fra due settimane. Non stupirà nessuno sapere che la cosa ha provocato non poche polemiche. bibbia_gay_atlanta2A guidare il fronte delle proteste, chiedendo perfino al teatro di non mettere in scena lo spettacolo, è l’associazione “America needs Fatima” (L’America ha bisogno di Fatima), la cui denuncia ha provocato l’arrivo di migliaia di messaggi “da tutto il mondo” contro la compagnia teatrale.

“L’ira di Dio si abbatterà su di noi”

La petizione online lanciata dall’associazione ha raggiunto 42 mila firme, ma questo non fermerà lo spettacolo. Per chi ha lanciato la petizione online, “la Santa Madre di Dio è la più pura e santa. Parlare di lei come di una lesbica, o anche solo insinuarlo, è una indicibile blasfemia, che rigettiamo con tutta la nostra anima. Temiamo che la collera di Dio si abbatterà su di noi se non si porrà rimedio”.
Il direttore artistico di Out Front Theatre Paul Conroy, intervistato dalla radio WABE della Georgia, ha dichiarato: “Penso che ognuno abbia le sue convinzioni e abbia il diritto di averle. Se questo è quello che credono, non vengano a vedere la nostra produzione. Ma distruggere una produzione è qualcosa che non va bene”.

bibbia_gay_atlanta1“Voi siete sbagliati, non noi”

Ma la risposta più lapidaria, Conroy l’ha data in un post pubblicato lunedì su Facebook. “Persone che non hanno mai visto né letto “La storia più favolosa mai raccontata” ci dicono quello che non va nello spettacolo e persone che non ci hanno mai conosciuti ci dicono cosa secondo loro c’è di sbagliato in noi – scrive Conroy -. Odiano la comunitò LGBTQIA, credono che siamo strani e che andremo all’inferno. Ho tre parole per loro: “Voi siete sbagliati”. Noi non siamo strani. Noi non siamo terribili. Non andremo all’inferno per questo spettacolo”.
Alla compagnia è arrivato anche il supporto dell’autore del testo, Paul Rudnick. “Da quello che ho sentito, state facendo un ottimo lavoro – ha scritto Rudnick -. Grazie molte e per favore salutatemi affettuosamente tutte le persone che ci stanno lavorando. Siete davvero favolosi!”.

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