Il Brunei difende la pena di morte ai gay con una lettera all’Europarlamento

Il sultano del Brunei in una lettera al Parlamento europeo ha difeso il nuovo codice penale, che prevede la pena di morte per lapidazione per adulteri e omosessuali.In uno dei passaggi centrali della lettera, si legge:

«Rendere l’adulterio e la sodomia un reato serve a salvaguardare la sacralità della discendenza familiare e del matrimonio per i musulmani, e specialmente per le donne»

“Condanne saranno poche”

Inoltre, ha sottolineato, le condanne saranno poche dal momento che sono necessari almeno due uomini di “alta statura morale e fede come testimoni” e sarà esclusa “ogni forma di prova circostanziale”. Nella lettera di quattro pagine, il sultano ha quindi invocato “tolleranza, rispetto e comprensione” dell’Ue nei confronti degli sforzi del Brunei di preservare i suoi valori tradizionali. L’omosessualità è illegale da quando il sultanato ha rotto con il dominio britannico ma finora era punibile con la prigione, non con la pena di morte.

La lettera dopo la risoluzione Ue

La lettera, scrive il Guardian, era stata mandata prima che il Parlamento Europeo votasse una risoluzione di condanna contro il nuovo codice penale del Brunei, entrato in vigore il 3 aprile scorso. Nella risoluzione il Parlamento aveva chiesto all’Unione Europea di considerare l’imposizione di alcune sanzioni mirate contro personalità del regime del Brunei, tra cui il congelamento di beni, la limitazione della libertà di movimento.

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