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Il 9 febbraio a Genova contro il registro delle “famiglie tradizionali”

Si terrà domani, sabato 9 febbraio dalle ore 10, il presidio contro il “Registro delle famiglie” del Comune di Genova. Approvato dalla giunta Bucci il regolamento riconosce speciali agevolazioni alle sole coppie sposate iscritte nel “Registro comunale delle Famiglie”. Restano esclusi e ai margini le coppie conviventi, quelle divorziate, i single e le unioni omosessuali.

Le agevolazioni riguardano: preferenza nell’erogazione dei servizi sociali, minori costi per le certificazioni anagrafiche, maggiore facilità ad avere assegnate le case popolari, abbonamenti scontati al trasporto pubblico e per i parcheggi, deroghe per l’ingresso nelle zone a traffico limitato.

Coordinamento Liguria Pride: “Intasiamo gli uffici”

In opposizione a un registro che nei fatti discrimina realtà familiari “altre” a a favore di quella tradizionale sposata e formata da un padre e una madre, il Coordinamento Liguria Rainbow insieme a “Non una di Meno” e la “Comunità San Benedetto al Porto” invitano a un esercizio di resistenza presso gli uffici della’anagrafe di Genova: “Andiamo a manifestare all’anagrafe di corso Torino- spiegano- chiediamo a tutte e tutti di iscriversi insieme a noi al Registro delle famiglie del Comune di Genova, perché vogliamo che sia riconosciuta tutta la varietà degli stati di famiglia possibili. Intasiamo gli uffici contro la politica dell’esclusione e dei privilegi. Le persone iscritte d’ufficio, offese da tale arroganza, potranno invece chiedere di non iscriversi. I diritti o sono di tutti o non sono diritti”

Il dato: “Il registro esclude il 45% delle famiglie genovesi”

Come denunciano gli organizzatori del presidio, l’istituzione di un “Registro amministrativo delle famiglie’ unite dal vincolo matrimoniale civile escluderebbe “pure gli elettori dell’amministrazione. Convivenze, separazioni e divorzi sono un dato sociale trasversale e perché il 45% delle famiglie genovesi è composto da una persona sola”.

Famiglie Arcobaleno: “L’ideologia calpesta i diritti”

Commenta la vicenda anche la presidente di Famiglie Arcobaleno, Marilena Grassadonia: “Il sindaco Bucci pensa davvero che tutelare le famiglie significhi far pagare di più il biglietto dell’autobus a un bambino figlio di una ragazza madre, a chi ha i genitori separati, a chi ha due padri o due madri? Ancora una volta l’amministrazione genovese dimostra di avere più a cuore le proprie furiose battaglie ideologiche che non la tutela reale di ogni famiglia”.

Il no del sindaco alle due madri

La presidente di Famiglie Arcobaleno ha inoltre ricordato che proprio il comune di Genova è stato protagonista nei mesi scorsi di una negazione: “Ha negato l’iscrizione all’anagrafe dei figli di due madri, per poi essere costretto a farlo da una sentenza del Tribunale” è il clima che si respira in città spiega: “A Genova, inoltre, questa estate la Lega è insorta contro un progetto per impiegare i richiedenti asilo nell’assistenza degli anziani, un progetto che perseguiva contemporaneamente gli obiettivi dell’integrazione e del rafforzamento del welfare per tutti”

Grassadonia conclude con una stoccata proprio al sindaco di Genova: “Spiace che Bucci si muova contro gli interessi della maggior parte delle persone: molte minoranze compongono, infatti, una maggioranza di cittadini che chiedono di vivere in un Paese che non li discrimini”.

 

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